“Sebbene la campagna vaccinale anti covid prosegue a ritmi serrati, registriamo in questo mese una nuova impennata di ricoveri anche nella provincia BAT e precisamente nell’ospedale covid di Bisceglie. Questa grave situazione sta determinando particolari ed evidenti criticità, considerata una inspiegabile (?) carenza di personale in particolar modo Infermieristico ed O.S.S”. A dichiararlo è Angelo Somma della Segreteria Fials Bari e Bat.

“Il personale risulta già essere fortemente ‘provato’ da circa due anni di blocco delle ferie, al fine di consentire adeguati livelli di assistenza agli ammalati covid e solamente a scaglioni sta usufruendo delle due settimane di meritato riposo nel rispetto del vigente CCNL, con le evidenti ricadute nella gestione delle attività assistenziale nei reparti di degenza. E’ del tutto evidente – continua Somma – che la Direzione Generale della ASL BAT, in maniera del tutto incomprensibile stia sottovalutando le criticità anche attraverso l’evidente sottostima del fabbisogno del personale infermieristico ed O.S.S. strettamente necessario a garantire livelli assistenziali quali-quantitativamente adeguati, costringendo il personale ad affrontare turni estenuanti di diverse ore restando bardati all’interno dei reparti covid”.

Il segretario Fiasl sottolinea un altro aspetto, “Risulta che a tutt’oggi non siano alle dipendenze della ASL BAT molti dipendenti con la qualifica di O.S.S. che, nonostante abbiano raggiunto i termini temporali per la stabilizzazione, non siano ancora oggetto di apposita procedura di assunzione a tempo indeterminato, aggravando le criticità nell’organizzazione lavorativa aziendale e aumentando così il rischio biologico a carico dei lavoratori. Il personale infermieristico, stremato, si ritrova a svolgere attività di competenza dell’esiguo personale di supporto andando incontro ad un vero e proprio demansionamento, con conseguente svilimento del profilo professionale e depauperamento del patrimonio delle proprie competenze”.

“Nonostante la presenza di una intensa campagna vaccinale – prosegue – siamo giunti dopo due anni ad avere una quarta ondata e nulla è stato fatto per la ripartenza in sicurezza dell’ospedale di Bisceglie sia dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi dedicati ai pazienti covid, sia nell’individuazione dei percorsi no covid che avrebbero garantito la riapertura di tutte le attività dell’ospedale andando ad alleggerire le liste di attesa di pazienti ortopedici, chirurgici, vanificando gli sforzi di un ritorno alla normalità. Come se non bastasse, nell’ultimo periodo l’ospedale sta perdendo professionalità mediche, in partenza verso strutture di altre provincie senza delle quali a brevissimo periodo le Unità Ospedaliere andrebbero in sofferenza pre anticipando le voci sulla chiusura dello stesso nosocomio”.