È ormai tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo anno nell’Istituto Professionale Sergio Cosmai” di Bisceglie. Gli studenti del Professionale rientreranno a scuola lunedì 21 settembre: in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2020-2021 abbiamo chiesto al Dirigente, il professor Donato Musci, qualche informazione sulla ripresa delle lezioni.

La ripresa delle attività scolastiche in tutta Italia, alla luce della nuova risalita dei contagi, sta infatti suscitando preoccupazione tanto nei genitori, quanto nelle istituzioni scolastiche, interessate ad evitare la formazione di nuovi focolai; lo status delle scuole risulta poi ancora più incerto se si considera che la soglia d’età dei contagiati nella seconda ondata è molto più bassa rispetto alla prima.

Nonostante, quindi, il clima di generale incertezza e paura, il Dirigente esprime una certa fiducia nei mezzi di prevenzione messi in atto dall’Istituto, che riguardano in prima battuta l’ampliamento degli ambienti: «Noi ci siamo attrezzati per tempo per poter partire in sicurezza e tenere tutti i ragazzi a scuola sin dal primo giorno. Abbiamo modificato degli ambienti, la Provincia ha autorizzato una serie di lavori di adeguamento». I lavori di ampliamento prevedono lo spostamento degli uffici – tra i quali quello del Dirigente – in una serie di piccole stanze ubicate nei pressi della palestra, operazione volta al reimpiego degli ex-uffici come aule per gli studenti.

Sia l’ingresso a scuola che la frequenza delle lezioni saranno sottoposte a un rigido protocollo di sicurezza. Gli studenti entreranno a scuola in gruppi, a partire dalle ore 8, entrando da quattro ingressi diversi; prima dell’ingresso gli studenti – che dovranno indossare la mascherina – saranno sottoposti alla rilevazione della temperatura corporea e, una volta entrati in aula, dovranno igienizzarsi le mani (il disinfettante sarà messo a disposizione dalla scuola); solo dopo aver preso posto – naturalmente a un metro di distanza l’uno dall’altro – potranno abbassare la mascherina. La frequenza dei laboratori – strumento didattico imprescindibile per il Professionale – avverrà invece per gruppi, a causa della scarsa capienza degli stessi. Solo quattro classi inizieranno l’anno scolastico a distanza; tale situazione, limitata al completamento dei lavori di ampliamento delle aule, permarrà comunque solo nei primi due giorni di scuola.

La sanificazione dei locali sarà essa stessa molto rigida: i collaboratori scolastici dovranno provvedere alla pulizia delle aule prima dell’inizio delle lezioni, mentre le cattedre saranno sanificate con prodotti appositi a ogni cambio d’ora. Per garantire l’applicazione delle norme anti-contagio, inoltre, l’Istituto ha assunto temporaneamente del personale scolastico aggiuntivo che andrà a coadiuvare l’organico già presente.

L’entrata per gruppi – nonostante il sacrificio di una parte della prima ora di lezione – permetterà al personale scolastico di gestire in sicurezza l’alto numero di studenti dell’Istituto, numero che quest’anno ha continuato a crescere: «Le iscrizioni sono andate abbastanza bene: siamo riusciti a comporre due classi per ogni indirizzo – Odontotecnico, Manutenzione e Servizi Socio-Sanitari. In controtendenza rispetto a quanto succede agli altri professionali noi non solo abbiamo mantenuto il numero ma abbiamo comunque aumentato il numero complessivo degli iscritti». Sempre in relazione agli iscritti si riconferma anche quest’anno la forte presenza di studenti provenienti da altre città pugliesi: «L’indirizzo odontotecnico è frequentato per la maggior parte da pendolari, così come la Manutenzione. La Manutenzione accoglie una grossa componente di studenti che vengono da Corato, mentre gli alunni dell’odontotecnico provengono non solo dalla Provincia – Trinitapoli, San Ferdinando, Trani, Andria – ma anche da Palese, Santo Spirito e addirittura qualcuno da Bari, pur avendo un Istituto nella propria città: questo è per noi un motivo d’orgoglio».

Data l’alta quantità di pendolari l’Istituto ha poi particolarmente a cuore il tema della viabilità e dei trasporti pubblici, per i quali nulla sembra muoversi. Come il Dirigente del liceo “Da Vinci” (clicca qui), anche Musci ha lamentato la lontananza della fermata del pullman, che costringe gli studenti a un lungo tragitto a piedi. Particolarmente scottante è poi il problema della limitazione della capienza dei mezzi pubblici, che rischia di impedire agli studenti di arrivare a scuola in tempo per le lezioni. Tutte queste problematiche sono state fatte presenti dallo stesso Dirigente all’STP – ente gestore dei pullman – , ma non si sa ancora se e in quale misura l’agenzia verrà incontro alle esigenze degli studenti.

Sembra infine ormai definitivamente chiuso il capitolo Villa Frisari, storica sede secondaria dell’Istituto abbandonata – ormai da due anni e mezzo – a causa di problemi strutturali. «La situazione di Villa Frisari è un disastro. Noi abbiamo dovuta lasciarla per prudenza, perché c’erano stati dei cedimenti strutturali e, nonostante siano stati fatti degli interventi-tampone, abbiamo spostato le classi nella sede di via Gandhi. Nonostante avessi segnalato fin dall’inizio questa situazione – continuando a segnalarla anche quando mi sono spostato e chiedendo in alternativa dei lavori di ristrutturazione o la messa a disposizione di altri ambienti – da questo punto di vista non abbiamo mai avuto risposta fino a che non abbiamo consegnato formalmente le chiavi del plesso che ora è tornato alla Provincia». In questi anni, peraltro, la struttura è stata oggetto di continui atti vandalici che, come ha precisato Musci, hanno causato anche la perdita di materiale scolastico.