L’aquila di diamante è stata consegnata a Domenico Morgigno (Bar Miramare), per aver esercitato l’attività per oltre 50 anni e l’aquila d’oro (per aver esercitato l’attività per oltre 40 anni) è stata consegnata a Vito Lorusso (macelleria), Pietro Di Liddo (articoli da regalo), Pietro Mastrapasqua e Giuseppe Misino (ambulanti). 

Nicola Todisco (gioielleria) e, alla memoria del compianto Giovanni Povia, già titolare della storica polleria di Via Giotto il riconoscimento è stato ritirato dai suoi due figli Agata e Sergio. Un riconoscimento prezioso e altamente significativo in ricordo di un una persona sempre disponibile e appassionato del suolo lavoro. Così lo ricorda Leo Carriera, un uomo schietto, e soprattutto molto corretto. Giovanni aveva un innato umorismo che serviva ad alleggerire anche le situazioni non facili. 

Alla premiazione sono intervenuti, oltre al Presidente della Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera, il Presidente della Fiva Confcommercio Andrea Nazzarini, la segretaria di 50&Più di Bari e provincia Teresa Bottalico e Giuseppe Lecci responsabile dell’ufficio zonale di Bisceglie del Patronato Enasco.

In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, l’Assessore alle Attività produttive del Comune di Bisceglie, Avv. Maria Lorusso.

La manifestazione che 50&Più ha istituito con cadenza annuale, ha lo scopo di dare un riconoscimento ai propri associati che hanno svolto una dignitosa e lunga attività lavorativa, spesso storica e di tradizione familiare e, che hanno contribuito alla produttività, al decoro ed in molti casi al prestigio delle città offrendo un prezioso e qualificato servizio a tutta la cittadinanza.

“Questa onorificenza – ha spiegato Leo Carriera – va a quanti, col proprio lavoro, hanno contribuito alla crescita della nostra città e della nostra comunità. La manifestazione è stata particolarmente sentita anche perché si è svolta dopo che per due anni il Covid ha messo a dura prova le stesse attività commerciali. Eppure i nostri Maestri del commercio sono stati i primi ad alzare le saracinesche al termine del periodo più buio dell’emergenza sanitaria ed economica e sono ancora loro, oggi, a trasmettere all’intera comunità la forza necessaria per superare la drammatica fase che abbiamo vissuto”.