Un post celebrativo del sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano sui social, in cui definisce “patrimonio verde che ci rappresenta” tre alberi secolari della città, ha scatenato la reazione da parte del presidente di Legambiente Bisceglie, Alessandro Di Gregorio. In una lunga lettera aperta, Di Gregorio ha analizzato punto per punto le affermazioni del primo cittadino, parlando di “autocelebrazione” e di presentare una realtà distante dalle condizioni reali del verde pubblico biscegliese.
Secondo il presidente di Legambiente, il cipresso di Orto Schinosa porta ancora i segni di un incendio, il leccio di Corso Umberto sarebbe in uno stato di “pietosa incuria” e del pistacchio citato dal sindaco si ignorerebbe persino la fruibilità, a causa degli orari incerti del giardino botanico che lo ospita. “Come fa a dire che li custodisce con orgoglio?”, domanda polemicamente Di Gregorio.
Il leader ambientalista contesta anche l’annunciato riconoscimento di Biocities, che classificherebbe Bisceglie al 14° posto in Europa per copertura arborea urbana tra le città sopra i 50.000 abitanti. “Se fosse vero chiederemmo una standing ovation, ma ci pare davvero improbabile”, ironizza Di Gregorio, ricordando i tre criteri imprescindibili del riconoscimento europeo: 30% di copertura arborea, visibilità di almeno tre alberi maturi da ogni abitazione, e la presenza di un parco pubblico a non oltre 300 metri dall’abitazione più lontana.
Il presidente di Legambiente punta il dito anche contro quello che definisce un “già visto film”, citando la Bandiera Blu assegnata quest’anno a due spiagge e al porto, ma “spacciata come un riconoscimento alla città intera”.
Di Gregorio esorta infine l’amministrazione a mettere da parte gli “artifizi” e a lavorare realmente per il miglioramento del verde urbano. Critica le piantumazioni in formelle troppo piccole, la mancanza di irrigazione e la scarsa coerenza tra tipo di pianta e contesto urbano. In chiusura, l’affondo: “Il PUG che si appresta a varare spinge ancora sul consumo di suolo. È questa la sua idea di sviluppo sostenibile? Lo spieghi ai cittadini, anche se siamo certi non lo farà. Speriamo almeno che la prossima bandiera non sia di un colore sgradevole”.
