Per dire no ai botti di capodanno, e invitare la cittadinanza tutta a rispettare le direttive imposte dal comune sulla materia, un numeroso gruppo di cittadini “attivi e pensanti” ha organizzato nelle scorse settimane un progetto di autogestione che ha coinvolto tanti singoli compaesani, ma anche intere famiglie e scuole cittadine. Le diverse lanterne realizzate nei giorni passati, che hanno portato la luce sulle tante tavole imbandite della nostra città durante questi ultimi giorni di festa, sono state lasciate libere di volare in cielo ieri sera, domenica 27 dicembre, in piazza Vittorio Emanuele. La partecipazione da parte della comunità, come prevedibile, è stata importante e massiccia, a dimostrazione di quanta attenzione ci sia verso tematiche di questo tipo.

In tempi così difficili, dove il futuro è sempre più grigio e incerto, è necessario ritrovare quella luce, dentro di noi e nel cuore degli altri, in grado di guidarci nelle scelte più ardue e complicate. Una luce, come ricordato dalle parole di padre Onofrio, che non ha un valore esclusivamente simbolico e metaforico, bensì una concreta valenza spirituale, “quella di scacciare il male dal nostro animo e liberare la mente dai pensieri negativi”. Luci che volano in cielo sotto forma di desideri e speranze, quelle dei tanti bambini che nelle scorse settimane hanno contribuito con la loro passione e creatività alla realizzazione delle tante lanterne artigianali, ma anche quelle di genitori che sperano sempre il meglio per il futuro dei propri figli. I “pensieri” più dolci e sinceri dei tanti bambini, come quello che “tutte le famiglie del mondo possano un giorno vivere davvero un felice Natale”, sono stati menzionati e premiati a conclusione della serata.

Non solo un modo per unire grandi e piccini attorno a un progetto comune, rispettando così il più profondo significato del Natale, quello di aggregazione e dello stare insieme, ma anche un modo per sensibilizzare la cittadinanza circa un fenomeno che non ha smesso di far discutere anche negli anni già passati, quello dei botti e dei petardi di fine anno, tristemente emerso agli onori della cronaca per i numerosi incidenti provocati. La domanda che sorge spontanea alla fine di tutto questo é: ma è davvero così necessario riempirsi le orecchie di rumori e frastuoni quando basta poca carta e un lumino per ricreare la suggestiva e accogliente atmosfera dei tempi andati, per rimanere incantati, come bambini appunto, davanti alla silenziosa magia della luce ?

Foto di Daniela Mitolo