Trentacinque anni in Germania dopo essere emigrato all’età di sedici anni ma un legame forte, intenso, passionale con la propria terra, che esercita su di lui un richiamo irresistibile. E così Tommaso Amato, per il giorno più importante della sua vita, insieme alla compagna tedesca Rosemarie, sceglie di tornare dalla Baviera per celebrare il matrimonio a Bisceglie, in una cornice insolita ed incantevole, il teatro Mediterraneo.

Abbiamo incontrato Tommaso per farci raccontare la sua storia e l’idea dei fiori d’arancio a Bisceglie. È un uomo estremamente simpatico e disponibile. L’intervista non è ancora cominciata e già ci racconta qualche aneddoto: “Il matrimonio è stato celebrato il 29 giugno, alle ore 12. Gli invitati tedeschi erano lì già alle 11.10, di quelli italiani neanche l’ombra. Il tempo passava e mi preoccupavo sempre di più. Non sapevo delle usanze locali, secondo cui è da considerare fisiologico un ritardo nella celebrazione. Alla fine è andato tutto bene”.

“Frequentavo l’alberghiero, erano gli anni ’80, in cui gli italiani erano molto ben voluti e ben accetti in Germania. Partii per Monaco, avrei dovuto rimanerci una settimana e invece, contro il volere dei genitori, decisi di restarci”, ci spiega Tommaso Amato, che lavora nel settore della gastronomia. Poi l’intervista si sposta sul matrimonio e sulla scelta di Bisceglie. “Pur essendo nato e vissuto a Molfetta prima di emigrare, sono molto legato a Bisceglie. Qui ho casa e torno quando il lavoro ce lo consente. Volevamo sposarci nel luogo più bello e caratteristico della città e, con la collaborazione del Comune, abbiamo colto l’occasione di poter utilizzare l’anfiteatro. È stato un giorno meraviglioso, indimenticabile”, racconta il novello sposo. E interviene, entusiasta, Rosmarie: “Non ho ancora trovato le parole per spiegare tutto alle mie colleghe di lavoro. Mi aspettavo un giorno bello, ma non fino a tal punto. Tutti sono stati molto gentili, dal rito civile ai festeggiamenti a Villa Torre Rossa”.

E se tutto ha funzionato alla perfezione è anche merito di un’organizzazione impeccabile, di matrice chiaramente teutonica. Un esempio su tutti: il prospetto dei 105 invitati (40 tedeschi, di cui due arrivati in barca dalla Grecia, e 65 italiani). Definirlo meticoloso è riduttivo. Un tabella di un ordine stupefacente: data di arrivo, di partenza, mezzo di trasporto, orari. E proprio sull’elenco degli ospiti ecco che emerge simpaticamente ancora la dicotomia Germania-Italia. “Tutti i tedeschi ci hanno dato la conferma della loro presenza a febbraio, alcuni invitati italiani sono stati in bilico sino al giorno prima, anzi al giorno stesso”, scherza Tommaso. “Con Rosemarie siamo da due mesi a Bisceglie per organizzare tutto al meglio. Non siamo andati neanche un giorno al mare, se si eccettua una breve passeggiata”, rivela sorridendo. E i risultati sono stati eccezionali. L’allestimento total white del teatro Mediterraneo, curato da “Fiori d’arancio”, non ha tralasciato nulla su richiesta degli sposi. Gazebo al centro e ombrellini agli invitati per proteggersi dal sole. Cuscini bianchi sui gradoni per chi non si è accomodato sulle sedie. Un punto rinfresco allestito su un elegante e singolare mezzo a tre ruote. Così la cerimonia, celebrata da Nicola Caprioli, referente del Servizio Stato Civile e Leva, non volendo, è diventata piacevolmente pubblica. Le foto hanno fatto il giro dei social network, e alcuni nostri concittadini, incuriositi, si sono fermati ad assistere.

Negli occhi di Tommaso e Rosemarie due giorni dopo (l’intervista è stata realizzata il 1° luglio) si legge la felicità per il grande giorno e la riuscita dell’evento. Resteranno ancora qualche giorno a Bisceglie, poi “felici e contenti torneremo malvolentieri in Germania”, conclude sorridendo Tommaso.

Per la foto di copertina si ringrazia Mariablu Scaringella. Per gli scatti della gallery grazie a Tommaso Amato, Maurizio Evangelista e lo studio fotografico “Ritratti”.