La Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Angelantonio Angarano, ha deliberato di proporre, esprimendo parere favorevole, il riconoscimento di specifica Onorificenza alla Città di Bisceglie come ricompensa al Valor Civile, da conferire con Decreto del Presidente della Repubblica, per gli eventi legati al bombardamento navale subito dalla Città inerme il 2 agosto del 1916 ad opera di due cacciatorpediniere austriache, evento bellico che provocò il ferimento di nove persone, tra cui due donne, e la distruzione di varie abitazioni, cui seguì una mobilitazione della Comunità biscegliese che dette esempio di solidarietà nelle cure e nell’assistenza.

La delibera dell’esecutivo comunale è un provvedimento relativo all’iter avviato presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento per l’Amministrazione Generale per le politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie dopo la proposta formulata nei mesi scorsi dal Cav. Uff. Luca De Ceglia, ricercatore storico biscegliese, giornalista, scrittore ed Ispettore Archivistico Onorario di Puglia e Basilicata. Il Ministero dell’Interno, a sua volta, ha trasmesso alla Prefettura di Barletta Andria Trani la proposta di ricompensa al Valor Civile. E, proprio su invito della Prefettura Bat, l’Amministrazione Comunale ha provveduto ad inviare una dettagliata e documentata relazione sugli eventi, corredata di approfondite ricerche storiche sull’episodio.

Come riportano diverse fonti citate nell’opera “Le storie di Bisceglie”, dello stesso Luca De Ceglia, all’alba del 2 Agosto 1916, in occasione della festa patronale in onore dei tre Santi Martiri Mauro, Sergio e Pantaleone, la Città di Bisceglie, completamente indifesa e senza alcun obiettivo militare, fu bombardata all’improvviso e registrò 40 minuti di una ingiustificata azione militare. Tra i feriti rischiò di morire una donna che cercava di proteggere il suo bambino di due anni. Tra i testimoni ci fu il poeta dialettale biscegliese Riccardo Monterisi che annotò altri danni: alle mura aragonesi, all’officina elettrica e ad alcune costruzioni fino al rione Fondo Noce. L’allora Sindaco di Bisceglie, Vito Frisari, chiese accoratamente che fosse concessa a Bisceglie la protezione di un treno armato da ubicare nelle immediate vicinanze del centro abitato.

Di quel proditorio e pauroso bombardamento subito dal mare dalla Città di Bisceglie dalle ore 5.10, raccontato nei giorni a venire sulle cronache di giornali nazionali ed internazionali di cui si conservano copie, vi è ancora oggi traccia nello squarcio visibile sulla facciata principale di Palazzo Albrizio, nell’attuale via Trieste, sull’area portuale; una “ferita” rimasta aperta, come monito contro la guerra.

Le cure dei feriti del bombardamento furono sostenute dai volontari del Comitato di Assistenza Civile che operò beneficamente negli anni 1915-1918 aiutato anche da sottoscrizioni popolari e donazioni. Centinaia furono gli aderenti, in prevalenza donne, che si adoperarono per l’assistenza morale e finanziaria verso i combattenti e le loro famiglie, i mutilati e gli invalidi, i profughi, la preparazione militare e sanitaria. Il Comitato sovvenzionò l’asilo infantile e il patronato scolastico, si prodigò con una raccolta di oboli per l’acquisto di materiale sanitario. Oltre ai sussidi, il Comitato affidò alle famiglie biscegliesi la confezione di circa 8mila camicie, 15mila lenzuola e federe, 3mila mutande e 3460 giubbe di panno per i militari di fanteria. Furono operativi e collaborativi altri sodalizi, come la Lega Navale Italiana, l’Associazione “La Vestale” e la Croce Rossa Italiana. Fu istituito a Bisceglie un pronto soccorso di aiuto alla cittadinanza che continuò a funzionare per ogni eventuale e pubblica sventura.

Sempre come riportato all’interno del volume “Le storie di Bisceglie”, nella Prima guerra mondiale il tributo di giovani vite offerto da Bisceglie alla Patria fu molto pesante: 530 Caduti, di cui 172 dispersi, ai quali vanno aggiunti 53 mutilati ed invalidi. Ai soldati biscegliesi furono assegnate 19 medaglie d’argento, 31 medaglie di bronzo e 9 croci al valore militare.

“Rileggendo queste toccanti pagine di storia si può rivivere il dramma che colpì improvvisamente la popolazione durante la festa patronale, senza alcuna difesa, nei drammatici eventi della Prima guerra mondiale cui Bisceglie ha sacrificato un tributo pesante di giovani vite spezzate. A loro, oggi, va il nostro commosso pensiero”, ha dichiarato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “Ma ripercorrendo gli eventi, non si può che essere orgogliosi della reazione civile, composta e solidale della Cittadinanza biscegliese che, pur colpita in maniera vile, si mobilitò subito per la cura e l’assistenza dei feriti, dimostrando già allora di essere Comunità vera e unita. Un sentito ringraziamento lo rivolgiamo a Luca De Ceglia che ha avviato questo procedimento al Ministero dell’Interno, dimostrando ancora una volta il suo profondo attaccamento a Bisceglie e alla nostra storia, che con grande passione cerca costantemente di riscoprire e divulgare a beneficio di tutti”.