Le parrocchie e le diverse realtà diocesane hanno già ricevuto, attraverso i canali della comunicazione, i materiali per la sensibilizzazione alla “Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni” (indicazioni per la celebrazione eucaristica, uno schema per la veglia di preghiera, poster e un commento all’immagine di esso).

Il tutto è in via di condivisione attraverso la stampa di essi ma soprattutto attraverso i social, via obbligatoria da perseguire in questo momento particolare contrassegnato dal coronavirus e dalla restrizioni per poterlo sempre più arginare,  per raggiungere i fedeli soprattutto quelli più giovani. Ma l’evento sarà al centro della preghiera e della riflessione nelle celebrazioni di domenica 3 maggio alle 20, rigorosamente a porte chiuse, magari in diretta streaming sulle pagine facebook di non poche parrocchie,  in cui ricorrerà – come ricorda don Cosimo Delcuratolo, Direttore del Centro Diocesano Vocazioni e Rettore del Seminario Arcivescovile di Bisceglie, in una lettera al clero diocesano  – la 57 edizione della Giornata.

Nella missiva Don Cosimo ricorda il senso e le finalità dell’evento: «Si tratta di un’occasione preziosa per rinnovare il nostro desiderio e impegno di voler seguire il Signore Gesù, nel dono della vocazione sacerdotale che abbiamo ricevuto, e di pregare per coloro, sacerdoti-religiose e religiosi, che hanno perso la loro vita o stanno soffrendo, in questi ultimi mesi, a motivo del Covid-19. Inoltre, questa giornata rappresenta un segno di speranza e di coraggio per ciascuno di noi, insieme a tutta la Chiesa, all’interno della quale “ogni pastorale è vocazione, ogni formazione è vocazione e ogni spiritualità è vocazione” (Christus vivit, 254), mentre i nostri Vescovi stanno lavorando per poter uscire da “una familiarità senza comunità, una familiarità senza il pane, una familiarità senza la Chiesa, senza il popolo, senza i sacramenti” (Francesco, Omelia a Santa Marta, 17.04.2020), a cui fino ad ora abbiamo aderito per senso di responsabilità nei confronti della salute pubblica, e di poter tornare, con gradualità, all’esercizio del nostro ministero presbiterale in favore delle persone per le quali ogni giorno, anche in questo tempo di emergenza, stiamo donando la nostra vita, al pari di tutti gli altri appartenenti ai vari settori della vita pubblica, che a partire dal prossimo 4 maggio inizieranno la loro graduale ripresa».