In occasione della Giornata mondiale dei diritti dei bambini, che cade proprio quest’oggi, 20 novembre, l’associazione di promozione sociale biscegliese “L’Ora Blu”, nelle persone della presidente Marta Maria Camporeale, della vice presidente Maristella Lupone e di tutto il consiglio direttivo, dedica un omaggio a tale ricorrenza con una nota che pubblichiamo integralmente.

“I bambini sono degli enigmi luminosi”
(Daniel Pennac)

“Questo è l’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari, lo scrittore poeta che ha sublimato l’infanzia con le sue creazioni letterarie ed è, per contrappeso, l’anno in cui i bambini, ancora una volta, hanno perduto. Stanno vedendo sciogliersi, come burro, autonomia e comunità scolastica. I decreti anti-Covid li tengono distanti l’uno dall’altro, fisicamente e mentalmente. È l’anno in cui i bambini in Siria, oltre a perdere il calore dei genitori, vittime di guerra,  muoiono di freddo nei campi profughi, ormai al disarmo: la necessità di poter scaldarsi supera quella di mangiare. E l’anno in cui muore Yussef Alì Kanneh: veniva dalla Guinea. Ad appena sei mesi ha sfidato il mare, come Alan Kurdi, siriano, morto cinque anni fa. Che strano, siamo ad un mese dal Natale e come duemilaventi anni fa, una mamma cerca un posto per suo figlio. Sicuramente la disperazione, la ricerca d’un futuro al sicuro per i figli è anche salvezza. Desiderio di crescere il proprio figlio in una terra che lo sappia rispettare, nutrire, ospitare, prima che diventi uomo. Una madre cerca ancora una culla, la culla di civiltà oltre la profondità del mare, viaggiando s’una valigia blu piena di speranze, che invece vede accartocciarsi, fino a far naufragare eredi e sogni. E Yussef, chissà, forse avrà avuto paura, chissà, forse avrà pensato di stare daccapo nel liquido dell’utero materno, in quel fluido con le voci fuori. Forse avrà pensato che è così la vita, breve come quella d’un fiore, per finire in quell’infinito troppo grande e scuro. Quanti muoiono sotto la pioggia di schegge d’una bomba? O in quella pioggia che dal cielo non cade mai e li indebolisce, svuotandoli della vita per sé stessi e per la continuità del popolo d’appartenenza, come un giardino che si secca poco alla volta?

I bambini dovrebbero essere felici, correre sui prati dietro un aquilone, piuttosto che varcare mari, subire guerre e carestie. L’Unicef, come il bacio guaritore della mamma, interviene ogni giorno per tutelarli dalle ferite della vita. Il suo compito è salvare a tutti i costi questi cuccioli di uomo, che crescono come randagi e troppo in fretta, per permettere loro di vivere e diventare grandi. Il riferimento costante dell’Unicef è l’Onu che, per tutelare i diritti dei bambini e delle bambine, il 20 novembre del 1989 ha sancito la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: 54 articoli per tutelare l’integrità sociale, giuridica, politica, economica di quel debole fagotto che sarà l’uomo di domani”.