Un avviso di conclusione delle indagini che ipotizzano, a vario titolo e secondo le diverse responsabilità, reati di abuso di ufficio, ricettazione, turbativa d’asta a carico dell’allora dirigente Pompeo Camero, del comandante dei vigili urbani Michele Dell’Olio e dell’amministratore Italtraff Roberto Scarcella. E’ quanto la Guardia di Finanza avrebbe notificato ai diretti interessati alcuni giorni fa. A darne notizia è la Gazzetta del Mezzogiorno. La vicenda oggetto dell’inchiesta della Procura di Trani riguarda una gara da poco più di un milione di euro del 2013 per l’installazione di dieci apparecchi automatici per sanzionare chi passa con il rosso, di telecamere di videosorveglianza e per la gestione delle multe. Unico partecipante: l’Italtraff di Manduria (in Ati con la Cerin di Bitonto) che, secondo la Procura, avrebbe presentato garanzie bancarie false.

A sollevare i dubbi fu un’interrogazione della minoranza in consiglio comunale nel marzo del 2015. Seguì anche un servizio della trasmissione di canale 5 “Striscia la notizia” che fece molto discutere già prima che andasse in onda. Spina, allora sindaco, diffuse la registrazione della conversazione con Alessio Giannone, alias Pinuccio (leggi qui) e poi, nei giorni seguenti criticò ripetutamente  l’operato dell’inviato di Striscia la Notizia e le modalità che avevano portato alla realizzazione del servizio (leggi qui, qui e qui). La vicenda fu oggetto anche di un consiglio comunale ma le risposte dell’amministrazione non furono soddisfacenti per i consiglieri di opposizione (leggi qui). La giunta comunale, dopo il consiglio comunale e il servizio televisivo, decise di acquisire copia della documentazione in questione e conseguentemente di costituirsi parte civile (leggi qui).

A Pompeo Camero e a Michele Dell’Olio la Procura imputa abuso d’ufficio per non aver escluso Italtraff sia per le “false garanzie bancarie”, sia per la polizza assicurativa. Il bando, infatti, richiedeva un massimale di un milione e mezzo di euro, ma il Comune si sarebbe accontentato, secondo l’accusa, di una polizza da un milione scaduta da tre anni.

L’inchiesta per la vicenda Italtraff, che non riguarda l’allora sindaco Francesco Spina, si somma ad un’altra che riguarda il palazzo di città e l’ex primo cittadino per la nomina, nel 2006, di Vittorio Preziosa, con un contratto co.co.co, come responsabile del servizio assistenza alla persona, fino a diventare, dieci anni dopo, capo di gabinetto (leggi qui).