Anche quest’anno, come da tradizione, la città di Bisceglie si prepara ad accogliere l’arrivo dell’Immacolata Concezione con l’accensione dei caratteristici falò, spesso accompagnati da degustazioni gastronomiche di prodotti tipici locali. Secondo un’antica credenza, il fuoco servì alla Madonna per asciugare i panni del Bambin Gesù e questa tradizione di anno in anno rinnova simbolicamente questo rito. Secondo alcuni, i fuochi dell’Immacolata simboleggiano anche l’eliminazione del “peccato originale” ed il simbolico consumarsi del vecchio anno, diventando così un rito propiziatorio legato all’abbondanza della terra. Il fuoco, sin da tempi antichissimi, rappresenta un elemento di purificazione e veniva usato in età primitiva per allontanare le bestie feroci, quindi per scacciare la paura e il male. Esso inoltre è stato sempre simbolo dell’unità famigliare nei tempi in cui si era soliti riunirsi intorno al braciere per trascorrere le serate nelle fredde giornate invernali. Da qui deriva l’espressione “focolare domestico”, che indica per l’appunto la casa e la famiglia.

In passato, ogni rione biscegliese si animava di sera con l’accensione di un falò, in dialetto biscegliese “u fàme”. Ai giorni nostri molte cose sono cambiate e, anche a causa di una diminuzione degli spazi aperti oltre che per evidenti ragioni di sicurezza, questa usanza si è limitata a poche zone del centro, concentrandosi maggiormente nei quartieri periferici, dove i ragazzi, già dai giorni precedenti, accatastano legna di scarto e pedane, creando delle pile, in alcuni casi molto alte, a cui poi si da fuoco la sera della vigilia dell’Immacolata. Questa usanza in passato era persino oggetto di competizione fra un quartiere e l’altro della città, alimentando la sfida per il falò più imponente e suggestivo. Rivalità oggi sopita ma ancora presente. L’accensione della pira è un vero e proprio rito socializzante a cui assistono gli abitanti del circondario oltre a numerosissimi bambini, attratti dalla magia delle fiamme e dalle scintille che crepitano nel cielo animando il buio della notte.  

Rimane viva anche la tradizione culinaria e l’abitudine di riunirsi in famiglia per la laboriosa preparazione delle tipiche frittelle o dei calzoni a base di cipolla secondo le ricette tradizionali, tramandate ancora oggi di madre in figlia. 

Ancora una volta stasera si riproporrà quindi il suggestivo incanto dei falò nella prosecuzione di questa antichissima tradizione che riconcilia ogni anno sacro e profano.