L’arcivescovo mons. Leonardo D’Ascenzo ha chiesto ai fedeli di attenersi a determinate misure precauzionali al fine di evitare la diffusione del Coronavirus. 

Le disposizioni sono le seguenti:

-le celebrazioni eucaristiche, festive e feriali, sono confermate regolarmente, così come gli altri appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima (Via Crucis, lectio, ecc…) invitando le persone a porsi a una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; ad omettere lo scambio del segno della pace; a ricevere la Comunione Eucaristica sul palmo della mano;

-in tutte le chiese siano svuotate le acquasantiere;

-nelle parrocchie e nelle altre realtà diocesane siano sospese tutte le attività ordinarie di catechesi di iniziazione cristiana (fino al 15 marzo) e le manifestazioni a carattere culturale e pastorale che comportano un affollamento di persone (fino al 3 aprile); 

-siano sospesi pellegrinaggi, ritiri spirituali, visite guidate;

-si chiudano i centri Caritas, mentre gli operatori si attivino per raggiungere personalmente le famiglie nel bisogno;

-i funerali, trigesimi e anniversari di morte, siano celebrati raccomandando ai fedeli l’esonero dalle condoglianze;

-si provveda a un incremento di sanificazione degli ambienti;

-si espongano presso gli ambienti aperti al pubblico, di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

“Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali”, continua l’arcivescovo. “La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica”. 

L’arcivescovo conclude con l’invito a non cedere ad un allarmismo esasperato, ma a “vivere questo tempo in un clima di fiduciosa speranza e di comune responsabilità. Rimaniamo perseveranti nella preghiera in questo itinerario quaresimale, affidandoci all’intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni”.