Il Comune di Bisceglie ha indetto una gara per l’affidamento della gestione dei servizi di ricovero, custodia, mantenimento e cura dei cani non padronali. L’appalto è suddiviso in due lotti. Il Lotto A per il mantenimento e la cura di 180 cani randagi, compresa l’assistenza sanitaria di base, oltre al servizio di osservatorio sanitario (numero 10 posti) per un totale di 190 cani, nonché i ricoveri e la cura di cani feriti rinvenuti vaganti nel territorio di Bisceglie. Il Lotto B riguardante i servizi di ricovero, custodia, mantenimento e cura di 180 cani randagi, compresa l’assistenza sanitaria di base.

“L’atto amministrativo segna il passo con uno dei vari temi particolarmente significativi nella nostra città, quale gli interventi diretti a garantire il benessere degli animali”, ha sottolineato l’assessore Gianni Naglieri. “L’Amministrazione Angarano, grazie alla collaborazione del gestore del sevizio, degli uffici dell’Asl e della Polizia Locale, nonché dell’importante apporto delle associazioni animaliste molto attive sul territorio e dei funzionari e dirigenti impegnati su questo argomento, ha progressivamente migliorato la capacità di interazione verso un settore non sempre facile, con il monitoraggio, le adozioni, l’accensione della polizza assicurativa, gli interventi di sterilizzazione e di pronto soccorso, ottenendo ottimi risultati che vedono attualmente presenti in canile circa 360 quadrupedi rispetto ai 490 iniziali”.

“Siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a lavorare con una visione nuova e diversa rispetto al passato, con l’obiettivo di garantire una sempre crescente tutela degli animali e prevenzione del randagismo”, ha spiegato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “In collaborazione con volontari e istituzioni preposte, dobbiamo continuare a puntare su sterilizzazioni e incentivazione delle adozioni per una diminuzione della presenza nei canili, che si traduce in un maggior benessere degli animali e in un minor costo per la collettività. Lavoreremo per stilare con l’Asl un cronoprogramma delle sterilizzazioni mancanti e la messa a punto di un registro pubblico dove poter far confluire le schede anagrafiche, comprensive di fotografie, descrittive dei cani adottabili. Il randagismo in questo modo si può trasformare da problema ad opportunità e risorsa sociale per la Comunità”.