Il consigliere regionale Filippo Caracciolo ha recentemente concordato un incontro con il governatore Michele Emiliano per discutere delle sorti della Casa della Divina Provvidenza. L’incontro si svolgerà presso la presidenza della regione Puglia martedì 6 ottobre e vi parteciperanno i rappresentanti di tutte le forze politiche e naturalmente Michele Emiliano in duplice veste di presidente della Regione e assessore alla sanità.

“La tutela e la salvaguardia del livelli di assistenza garantiti dalla struttura nonché il destino dei tantissimi lavoratori che prestano servizio presso la Casa Divina Provvidenza mi ha spinto a coinvolgere in prima persona chi, come Michele Emiliano, è investito della responsabilità della gestione politica della delega alla sanità” ha chiarito Caracciolo che ha poi cosi proseguito “all’indomani della pubblicazione, dello scorso 21 Settembre, dell’invito a manifestare l’interesse per l’acquisto dell’azienda o dei rami d’azienda di proprietà della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza in amministrazione straordinaria diventa indispensabile sottoporre il caso all’attenzione dei vertici della Regione Puglia. Il salvataggio dell’Ente, la garanzia dell’assistenza in favore di circa 1.800 pazienti e la garanzia occupazionale per circa 1.600 dipendenti sono elementi costitutivi di una priorità sociale ed economica del territorio regionale. Non da meno è la questione che riguarda i pazienti ortofrenici con l’approvazione di un regolamento che stabilisca i requisiti per l’accesso alle strutture di Riabilitazione Funzionali”.

Ricordiamo che solo quattro giorni dopo la convocazione di questo incontro scadranno i termini per presentare le manifestazioni di interesse per l’acquisto della struttura o dei suoi singoli comparti (leggi qui), i tempi per un intervento regionale rimangono quindi molto stretti salvo una proroga della scadenza dei termini richiesta ufficialmente attraverso l’atto sottoscritto venerdì 25 a Bisceglie dai rappresentanti dei comuni di Bisceglie e Foggia, da numerose sigle sindacali e dai consigliere regionali Zinni e Mennea (leggi qui).