Grave Atto d’intimidazione da parte della Direzione Strategica della Asl/Bt nei confronti di tre dirigenti sindacali Usppi, rei di aver denunciato gravissime criticità, con prove documentali, nel Pronto Soccorso di Bisceglie”, denuncia il segretario nazionale dell’Usppi Nicola Brescia, il quale chiede, “la ‘testa’ del Direttore Generale Tiziana Dimatteo incapace a gestire una Asl importante quale è quella della Bt. Si terrà una durissima e rumorosa manifestazione di protesta, martedì 21 febbraio, ore 12.30 dinanzi alla direzione generale. I rappresentanti del sindacato Usppi, guidati da Brescia, accompagneranno una delegazione dei lavoratori medici, infermieri, oss, con l’obiettivo di incontrare il Direttore Generale Tiziana Dimatteo e consegnare nelle sue mani un esposto dettagliato in ordine alle anomalie causate dalla mancata gestione del reparto del Pronto Soccorso di Bisceglie, ove gli ammalati non vengono assistiti secondo quanto prevede la normativa e altre stranezze sul nosocomio”.

“Il sindacato Usppi Puglia – in una nota indirizzata al Presidente della Giunta Emiliano, All’Assessore Regionale Palese, al Direttore del Dipartimento Salute Montanaro – esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà nei confronti dei tre dirigenti sindacali Usppi, trasferiti illegittimamente dal Pronto Soccorso in altri reparti, una vera rappresaglia, rei di aver denunciato gravissime irregolarità, attraverso lo stesso sindacato, nel Pronto Soccorso di Bisceglie, evidenziato dai mass media e dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Secondo il Segretario Brescia è un tentativo di intimidazione da parte del Direttore Generale della Asl/Bt Tiziana Dimatteo”.

L’Usppi Puglia ha conferito legale mandato all’Avvocato Alessandro Ieva per avviare un ricorso/esposto alla Magistratura penale e lavoristica per comportamento antisindacale.  La denuncia avrebbe dovuto imporre alla Asl/Bt di predisporre un’immediata risoluzione al problema (il pronto soccorso dell’Ospedale di Bisceglie si è trasformato in un vero e proprio reparto di ospedale – si legge nella nota – con stazionamento di pazienti per svariarti giorni nelle stanze adibite a ricovero immediato e temporaneo con ciò impedendo la gestione delle emergenze-urgenze e altro) invece di colpire, punire e trasferire i tre dipendenti sol perché appartengono alla sigla sindacale denunciante”.

“E’ un tentativo di imbavagliare la voce di un Sindacato libero è scomodo – conclude Brescia – sempre attento alla tutela dei diritti dei lavoratori e dell’interesse pubblico che non può essere accettato”.