Un branco di una decina di cani, di media e grossa taglia, è stato avvistato più volte nel quartiere Sant’Andrea negli ultimi quindici giorni. Le foto scattate da Bisceglie24, nei pressi dell’incrocio tra via Sant’Andrea e via Maiellaro, risalgono ai primi di Giugno.

I molteplici e ravvicinati avvistamenti di cani randagi, unitamente ad una recente aggressione in città, fanno tornare d’attualità un problema vecchissimo: il randagismo, soprattutto nei quartieri periferici, più prossimi alle zone di campagna. Fenomeno che tende ad aumentare in primavera, con l’approssimarsi della bella stagione.

Il branco in questione che si aggira nel quartiere Sant’Andrea, per la verità, non è sembrato aggressivo e tendeva ad allontanarsi alla vista di esseri umani. Questa però, ovviamente, non può rappresentare un’attenuante di fronte ad una piaga annosa che affligge la nostra città e non solo. A maggior ragione se si considera che anche animali innocui, in branco così numeroso, potrebbero provocare enorme panico nei passanti, soprattutto coloro che hanno una fobia dei cani, e che ad essere messa a rischio è anche la sicurezza stradale di via Sant’Andrea, un’arteria molto trafficata, spesso a velocità ben oltre i limiti consentiti dal codice della strada.

Sul tema del randagismo è intervenuta in settimana la Federazione dei Giovani Comunisti italiani di Bisceglie. “Appare evidente che in una cittadina come la nostra, che vuole fare del turismo uno dei settori trainanti l’economia locale, non è possibile indugiare ancora nell’affrontare e risolvere la questione randagismo”, si legge nella nota della Fgci locale. “Oggi gli slogan da campagna elettorale lanciati da più parti solo per raccogliere consensi sono lontani, ma il problema si è aggravato e diventa indispensabile mettere in atto una strategia che oltre a tutelare la salute e la sicurezza pubblica, risulti efficace nel controllo e nel ridimensionamento dei randagi”.

Pertanto la FGCI di Bisceglie “ritiene prioritario potenziare l’opera di controllo sul territorio, avvalendosi di figure competenti (veterinari, accalappiacani, volontari) che possano fare un censimento dei randagi sul territorio (microchippandoli e stilando un’anagrafe dei cani) e applicando procedure di sterilizzazione degli esemplari per tenerne sotto controllo il numero. Gli animali così raccolti e curati, sarebbero certamente più facili da collocare all’interno delle famiglie biscegliesi tramite adozione, poiché inciderebbero decisamente meno sull’economia di ogni nucleo familiare. Ciò potrebbe avvenire nel pieno rispetto dei nostri amici a quattro zampe, salvaguardando e tutelando la sicurezza e la salute pubblica di noi cittadini, ma anche garantendo migliori condizioni di vita ai randagi, oggi costretti ad aggirarsi per le vie cittadine alla ricerca di sostentamento”.