Ieri mattina, lunedì 4 novembre, la città di Bisceglie ha celebrato la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia ufficiale che ha coinvolto autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche e d’arma, diverse scolaresche e molti cittadini. Per impegni in Regione, non sono potuti essere fisicamente presenti alla manifestazione il sindaco Angelantonio Angarano e il vice sindaco Consiglio. Il primo cittadino ha quindi affidato ai social il suo pensiero: “Idealmente e con il cuore ero in piazza Vittorio Emanuele II accanto ai tanti ragazzi che sventolavano le bandiere italiane. Oggi è importante riflettere sull’inopportunità di alzare i muri dell’indifferenza rispetto alle sorti delle altre popolazioni del mondo. Basti pensare ai popoli che ancora combattono per vedersi riconosciuta la giusta dignità. Si pensi alla mai risolta questione palestinese o alla persecuzione della popolazione curda. I nostri militari sono impegnati per portare pace nei territori martoriati dai conflitti e dalla barbarie della guerra. A loro tributiamo un sentito ringraziamento poiché con senso del dovere, professionalità e abnegazione lavorano ogni giorno per la tutela dei diritti umani e per alleviare le sofferenze di popoli stremati dai conflitti”. 

Presente alla manifestazione l’assessore Roberta Rigante che, indossando la Fascia Tricolore, ha ricordato che proprio “grazie al sacrificio dei nostri militari oggi possiamo riconoscerci nel Tricolore e nell’Identità Nazionale”. Accanto a lei il deputato biscegliese di Fratelli d’Italia Davide Galantino, che ha dichiarato: “Da militare e da rappresentante del popolo porto il mio ringraziamento a quanti si spendono ogni giorno per la sicurezza e la pace del nostro Paese difendendone i confini, ricordando i rischi che vivono sulla propria pelle e che spesso sono impercettibili agli occhi degli altri. Alla politica oggi spetta il compito di onorare il sacrificio e il valore dell’uniforme, a noi quello di essere riconoscenti e orgogliosi del lavoro di quanti sono al servizio della Patria”.