Leggiamo con tristezza e rabbia un post pubblicato qualche giorno fa sulla pagina facebook del Sindaco di Bisceglie, in riferimento a parcheggi gratis per favorire lo shopping nei negozi biscegliesi”. Con queste parole comincia il comunicato inviato dall’associazione Biciliae in merito all’iniziativa voluta da amministrazione comunale e commercianti di incentivare il commercio cittadino facilitando la possibilità di parcheggiare gratuitamente in alcune zone indicate (leggi qui).

“L’idea è nata con lo scopo di incentivare i consumatori all’acquisto nei negozi della nostra città. Proponiamo una riflessione”, continua la nota, “viviamo in un periodo storico in cui numerose città italiane, l’Europa e l’intero pianeta guardano in un’altra direzione: si incentivano gli spostamenti ecocompatibili; si attuano le direttive europee per ridurre le emissioni di CO2, PM10 e polveri sottili; si scende in piazza per l’emergenza climatica; si pianificano e si adottano misure nel campo della mobilità per ridurre traffico e inquinamento; si chiudono al traffico veicolare interi centri cittadini, si attua una riconversione ‘green’ delle città. A Bisceglie, invece, in controtendenza, si sceglie di favorire ancora gli spostamenti in automobile, facendo scelte che non sono congruenti con quanto accadeva meno di un anno fa, quando l’Amministrazione Comunale pubblicizzava lo shopping natalizio a piedi, in bicicletta o con i mezzi di trasporto pubblici”.

Biciliae pone quesiti ad alta voce, “come vogliamo la nostra città? Vogliamo una città invasa dalle auto? Gli studi hanno dimostrato che fino al 70% del traffico automobilistico nei centri urbani, può essere causato da automobilisti in cerca di un posto auto. Inoltre, un’elevata percentuale di spazio pubblico urbano è occupata dai parcheggi auto, che sottraggono spazio pubblico alle persone. Perché non utilizzare questo spazio in modo diverso? Per di più i negozianti sono preoccupati, in quanto, a loro dire, gli acquirenti diminuiscono perché non riescono a trovare parcheggi! Ma siamo sicuri che sia davvero questo il problema?”

“Numerose ricerche italiane ed europee hanno dimostrato”, dichiara Biciliae, “che non c’è una relazione diretta tra i ricavi dei negozi e la quantità di parcheggi auto messa a disposizione nelle vicinanze. Al contrario, i pedoni rappresentano i consumatori disposti a spendere di più in acquisti del commercio locale (vedi il caso delle zone pedonali di Andria, Bari, Trani o della nostra via la Spiaggia che è stata chiusa al traffico veicolare ed è diventata il nuovo cuore della movida biscegliese). Perché non sperimentare una ‘Bisceglie senza auto’, premiando chi fa acquisti a piedi o in bicicletta o utilizza i mezzi pubblici? Perché non si attuano misure per ridurre inquinamento e traffico, si migliorano gli spazi pubblici da condividere, si creano zone ciclopedonali per favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta, si limitano le auto in sosta in prossimità delle scuole per permettere ai bambini di arrivarci in tutta sicurezza e con aria più pulita? Perché non si potenzia il servizio di trasporto pubblico, rendendolo più frequente e comodo? Insomma, perché non si investe nella mobilità sostenibile e non si incentivano gli spostamenti meno inquinanti? Si dovrebbe disincentivare l’uso dell’auto e non promuoverlo! Perché non chiudere al traffico veicolare il nostro centro città, prevedendo aree di parcheggio in periferia e favorendo il servizio di park&ride, per creare una grande isola ciclopedonale tra corso Umberto I, piazza del pesce, via XXIV Maggio, via Aldo Moro, via de Gasperi, piazza Vittorio Emanuele? Avremo un centro commerciale naturale da percorrere a piedi o in bicicletta”.

“Solo mettendo in atto misure che sostengono il trasporto sostenibile”, conclude la nota, “si migliorerà la vivibilità della nostra città, la qualità dell’ambiente e dell’aria. Ottima la notizia dell’inizio dei lavori, sulla litoranea di ponente, di nuova pista ciclabile. Ci auguriamo che quest’opera non resti scollegata dal centro cittadino, ma che si costruisca una rete di piste ciclabili che colleghino la periferia al centro cittadino e alla litoranea. L’ambiente deve diventare parte integrante delle decisioni politiche, commerciali ed economiche del nostro territorio. Bisogna avere il coraggio di fare scelte, che a prima vista possono sembrare impopolari, ma sono rilevanti per ridurre la nostra impronta ambientale. L’impatto di queste scelte sostenibili è incredibile: centri cittadini riqualificati e rivitalizzati, riduzione degli spostamenti in auto, incremento dell’economia locale. Aiutiamo e sosteniamo l’economia e il commercio locale, ma facciamolo in modo ecocompatibile”.