La Città di Bisceglie si appresta ad onorare un’importante ricorrenza: il 5 luglio 1820, durante i Moti napoletani, a Palazzo Tupputi si tenne infatti la celebre “Dieta delle Puglie”, il consesso nel quale numerosi esponenti della Carboneria della terra di Bari (secondo alcune fonti ben 500) si riunirono con finalità liberali per discutere, sostenere e proclamare la Costituzione della quale si doveva dotare il Regno.

Per celebrare il bicentenario della Dieta delle Puglie il Comune di Bisceglie ha organizzato due iniziative proprio il 5 luglio con la preziosa collaborazione del Centro Studi Biscegliese coordinato dal Dottor Tommaso Fontana. Al mattino, alle ore 11, proprio a Palazzo Tupputi, si terrà la presentazione dell’opuscolo intitolato “La Dieta delle Puglie del 5 luglio 2020” scritto per l’occasione dal Prof. Giuseppe Poli, ordinario di Storia Moderna dell’Università Aldo Moro di Bari. La relazione del Docente universitario sarà registrata e trasmessa nelle scuole cittadine il prossimo anno. All’evento parteciperà il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano.

Nel pomeriggio, invece, in piazza Margherita, dalle ore 16.30 alle 20, sarà possibile ottenere, su cartolina dedicata, lo storico annullo filatelico speciale realizzato appositamente da Poste Italiane per onorare la ricorrenza della riunione che vide la nostra Città al centro del cammino verso la libertà della gente di Puglia. Un centro metaforico e geografico, visto che probabilmente Bisceglie fu scelta come sede della Dieta delle Puglia per la sua collocazione nella zona centrale della Regione.

Alcune cronache, citate dal Prof. Poli nel suo lavoro, raccontano che dopo il consesso, i carbonari, tra i quali diversi biscegliesi (capofila il “padrone di casa”, Domenico Antonio Tupputi, padre di Riccardo e Ottavio), scesero da palazzo Tupputi e fecero una dimostrazione patriottica per le vie di Bisceglie, accolti dagli “evviva” del popolo e, recatisi nel duomo, fu benedetta la bandiera costituzionale. “In seguito a tale manifestazione anche i cittadini più freddi”, scrive l’autore nel suo volume, “anche i cittadini più freddi e scettici nei confronti delle idee liberali cambiarono atteggiamento e si riunirono agli esponenti della Carboneria, consapevoli della loro decisione e votandosi con entusiasmo alla causa della libertà”.