E’ stata archiviata, in data 17 febbraio, una querela per diffamazione indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale Franco Napoletano e depositata dal Commissario straordinario della Casa Divina Provvidenza Bartolo Cozzoli.  

I fatti risalgono al gennaio 2014 quando durante un Consiglio Comunale Franco Napoletano dichiarò: “La nomina dell’avvocato Bartolo Cozzoli a Commissario Straordinario si appalesa, però, politicamente inopportuna e giuridicamente illegittima. Politicamente inopportuna, perché il Commissario straordinario dovrebbe essere un manager e non un dirigente di partito (l’avvocato Cozzoli fa parte della segreteria regionale del Pd). Giuridicamente illegittima perché l’avvocato Cozzoli non ha i requisiti previsti dalle norme giuridiche vigenti” e poi ancora “ritenete politicamente corretto, ma un uomo di partito e dirigente del Pd, con requisiti tutti da verificare, venga nominato Commissario straordinario della Cdp?”.

Il Gip del Tribunale di Trani, dottoressa Schiralli, ha motivato l’ordinanza di archiviazione della querela affermando che: “Il limite dell’esercizio di critica deve ritenersi superato quando l’agente trascenda in attacchi personali diretti a colpire, su un piano individuale, senza alcuna finalità di pubblico interesse, la figura morale del soggetto criticato giacchè, in tal caso, l’esercizio del diritto trasmoda nel campo dell’aggressione della sfera morale altrui, penalmente protetta”. Nel caso in questione sempre secondo la dottoressa Schiralli: “I toni, le espressioni e i termini usati non si apprezzano come palesemente incontinenti o offensivi, tali da trasformarsi nell’attacco gratuito alla dignità della persona o in una gratuita denigrazione del querelante”. Il Gip quindi ha concluso: “Le espressioni utilizzata hanno riguardato il personaggio pubblico e non la sfera privata del querelante. Non sono piacevoli ma comunque non integrano il reato di diffamazione, alla luce di ciò che avviene in un determinato momento storico e sociale in cui sono diffuse critiche molto più scurrili e offensive”.  

“Lo stesso Pubblico Ministero si era già espresso per l’archiviazione, ma l’avv. Cozzoli, pervicacemente, aveva inteso proporre opposizione contro la stessa” ha dichiarato Franco Napoletano che ha poi aggiunto: “Non posso che esprimere soddisfazione per l’esito del giudizio e ringraziare il collega avvocato Leonardo Ciocia, che mi ha brillantemente difeso. Rimane il rammarico per avere, l’avvocato Cozzoli, intasato le aule di giustizia per una questione che doveva rimanere nelle sedi politiche ed istituzionali, senza comportare, adesso, un danno per le casse comunali, per il rimborso delle spese legali sostenute”.

“L’avvocato Cozzoli, che pure è stato per dieci anni il mio vice-sindaco, forse mal consigliato, avrebbe potuto risparmiarsi questa caduta di stile!” afferma perentoriamente Napoletano che poi conclude “Auspico che egli, dall’accaduto, possa trarre le dovute lezioni. Sul suo operato, peraltro, il giudizio rimane ancora sospeso e semmai taluno abbia ritenuto di potermi intimidire e limitare nella libertà di pensiero e di critica, sa bene che dovrà ricredersi”.