“L’attuale situazione di emergenza ha forzato la concentrazione di ingenti risorse per la gestione del Covid 19; si è cercato di garantire il trattamento sanitario di patologie la cui cura non è procrastinabile, ma sono stati rimandati esami specialistici, visite e day service necessari  per agire in maniera preventiva, interventi non ritenuti urgenti. Passano sotto silenzio le difficoltà, a causa della solitudine, della segregazione in casa e della mancanza di lavoro  di quanti soffrono di malattie psichiche e delle ansie di quanti (e sono tanti anche a Bisceglie) vivono nella speranza di un  trapianto”, questo scrivono dall’Aido di Bisceglie con l’avvicinarsi della Giornata Nazionale per la Donazione e il trapianto di Organi e Tessuti.

“Eppure”, proseguono, “i Centri trapianti in tutta Italia ed anche al Sud hanno continuato ad operare poiché il trapianto rientra nei Livelli essenziali di assistenza ed è sempre un intervento urgente perché altrimenti si perderebbero gli organi che si rendono disponibili. Purtroppo, per le caratteristiche stesse annesse alla imprevedibilità del donatore, tali interventi, sempre positivi, spesso passano sotto silenzio. In occasione della Giornata Nazionale della Donazione degli Organi, che si celebra quest’anno il 19 aprile, vogliamo ricordare solo alcuni trapianti che sono avvenuti in Puglia solo nei primi giorni di aprile:

  • Il 1 aprile sono stati  donati fegato e reni da una donna 76enne di Minervino che aveva manifestato la volontà in vita che sono stati trapiantati a Bari e a Palermo;
  • Il 2 aprile all’Ospedale di Andria sono state donate le cornee di una ottantenne, donazione autorizzata dal fratello. E’ questo il 16° trapianto del 2020 e la seconda donazione dall’inizio dell’epidemia nell’ospedale andriese;
  • Il 7 aprile a Salve, nel Salento, i genitori hanno donato gli organi della figlia 15enne deceduta per emorragia cerebrale in seguito a un malore:
  • L’11 aprile a Brindisi dal dono dei figli di una 56enne deceduta cinque persone continueranno a vivere. Si sono mosse cinque equipe mediche: cardiochirurgia di Napoli, chirurgia toracica di Roma, chirurgia generale di Bari, urologia e oculistica di Brindisi;
  • Il 12 aprile al Policlinico di Bari, centro di eccellenza nel settore trapianti, in poche ore  sono stati trapiantati da due donatori reni e fegato a cinque pazienti cinquantenni”.

“Questi pochi casi dimostrano come anche nella pandemia, in un momento difficilissimo per tutto il sistema sanitario pubblico, l’attività dei trapianti prosegue tra enormi difficoltà e regge grazie alla abnegazione di tante equipe mediche che si spostano da un ospedale all’altro, alla competenza del personale medico, infermieristico, tecnico, di anestesisti e rianimatori in grado di occuparsi di tante situazioni disperate in modo controllato e sicuro  nonostante la grave situazione per la diffusione del Covid 19”, evidenziano dall’Aido.

“Ma un grande GRAZIE si deve dire a quanti consapevolmente in vita hanno firmato l’atto olografo di donazione e/o a quei parenti che, con gesto di grande altruismo e solidarietà umana, permettono che ciò avvenga in un momento di grande dolore, a volte di dramma, per la perdita di una persona cara. Le notizie positive di trapianti portano con sé, come un dono, un segno di speranza, di solidarietà, di amore per il prossimo”, sottolineano, “Ecco perché è importante continuare, anche attraverso i social, l’azione di sensibilizzazione a sostegno della donazione”.